Una domenica infernale

LIBRI ARRIVATI IN REDAZIONE

di ANTONIO COMERCI

Una domenica infernale
Massimo Bontempelli, lo scrittore artefice del Realismo magico che Borges considerò
un maestro, nel 1937 aveva preso le distanze dal fascismo; poco dopo, s’era rifiutato
di succedere nella cattedra a un ebreo discriminato.
Eletto senatore nel 1948 nelle liste del Fronte popolare, nel 1950 perse il seggio con votazione del Senato, perché curatore, nel 1935, di un’antologia scolastica
giudicata “di propaganda fascista”. A differenza di quasi tutti – compresi i persecutori
antisemiti –, Bontempelli pagava un’applicazione particolarmente rigorosa delle
leggi. Un caso italiano che Paolo Aquilanti racconta, comprimendolo nella domenica
del 2 febbraio 1950, con la discussione in senato della posizione di Bontempelli. Il voto fu decisivo e negativo per il letterato.
Una giornata descritta da Paolo Aquilani, dalla mattina alla sera come vissuta dal protagonista, «in aderenza ai fatti e con licenze d’immaginazione».
Paolo Aquilanti, Consigliere di Stato, già Consigliere parlamentare del Senato della Repubblica. Docente presso le facoltà di Giurisprudenza e di Scienze Politiche
nelle Università Luiss, Lumsa e La Sapienza in Roma, presso l’Università Federico II di Napoli, nonché nelle Università di Firenze, di Pisa e di Udine.
Ha pubblicato note e commenti su riviste giuridiche e nel volume collettaneo Diritto Antitrust italiano (Zanichelli – Bologna, 1993).

Paolo Aquilanti, Il caso Bontempelli- una storia italiana, Sellerio, Palermo 2020